Review apparsa sul Canadian Medical Association Journal in cui gli autori, dopo aver esaminato 32 studi randomizzati e controllati inerenti varie forme di prevenzione del declino cognitivo, concludevano che:
1. l’analisi dei dati evidenziava come l’utilizzo di farmaci come il deidroepiandrosterone (DHEA) o la supplementazione di Ginkgo, di vitamine e altre sostanze non produceva alcun effetto significativo di tipo preventivo; 2. la terapia estrogenica mostrava addirittura un aumento del deterioramento cognitivo e della demenza; 3. l’esercizio fisico mostrava solo deboli correlazioni con la prevenzione del decadimento cognitivo; 4. l’attività cognitiva, viceversa, ha mostrato benefici nei tre studi clinici inclusi nella review.
Programmi di allenamento cognitivo computerizzati o programmi di stimolazione intensiva delle funzioni cognitive come la memoria, il ragionamento o la velocità di elaborazione hanno migliorato significativamente le prestazioni cognitive dei partecipanti e tali risultati sono rimasti stabile anche al follow-up a 5 anni.
Un altro studio preso in esame dalla review, dimostrava come un gruppo di anziani dopo aver partecipato a un programma di training cognitivo computerizzato, migliorasse significativamente le prestazioni di memoria e di attenzione.
In definitiva secondo questa review sarebbe l’allenamento delle funzioni cognitive ad essere l’intervento preventivo d’elezione per contrastare l’invecchiamento cerebrale.